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Soo Choo & Javier Girotto Duo
Questo interessante disco è un incontro fra due musicisti così atipici e differenti l’uno dall’altro stilisticamente da cui scoccano scintille di pura bellezza. Lei è la pianista sudcoreana Soo Cho, il sassofonista è Javier Girotto, molto conosciuto in Italia, diventata la sua nuova patria dopo che ha lasciato l’Argentina. I due si conoscono da tempo ed hanno già inciso in quartetto. La dimensione del duo proietta la musica in un´altra dimensione, qui c´è più spazio per i protagonisti, per il gioco di accompagnamento e solista oppure di dialogo paritetico. Le composizioni sono della pianista, tranne il famoso standard My Funny Valentine. La musica dei due va avanti telepaticamente, il sax soprano magico di Girotto, così personale nel suono, si adatta perfettamente al pianoforte ricco di riferimenti classici, sembrano in piena empatia e inspirati al massimo per cui tutto scorre in modo telepatico. Lei ha studiato la musica occidentale e nelle sue composizioni, negli accompagnamenti, non ne fa mistero, è una situazione in cui Girotto si trova bene al sax soprano che nelle sue mani diventa uno strumento nuovo in questo contesto. In qualche brano si supera, Xtension ad esempio, in cui il tappeto percussivo del pianoforte lo spinge verso una performance in continua corsa, molto movimentata, irrequieta, a volte precipitosa ma ugualmente perfetta, nell’improvvisazione e nell’esecuzione del tema, complesso dal punto di vista ritmico. Uno dei momenti migliori dell’album. Più poetico e meditativo Truth, un brano che ammalia l´ascoltatore con una bella melodia e l´espressività che spunta dalle note. Le composizioni della pianista hanno qualcosa di speciale, calme, ma allo stesso capaci di accendere l´inventiva di Girotto, di spingerlo verso improvvisazioni audaci. Quando invece si lascia trasportare verso uno standard famoso, il My Funny Valentine che chiude il disco, è capace di dargli un volto preciso trattandolo strepitosamente, un´esecuzione in cui sembra rifulgere lo spirito di un Chet Baker quando entra Girotto con il suo sassofono.